
Località Grassini 84,
12064 La Morra (CN)
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La cantina, in Piazza Cabutto a Barolo, è stata la casa della famiglia PRANDI. Il luogo di nascita della passione e del profondo legame con la terra. Il bis-nonno Teobaldo Prandi fondò la Casa – Azienda nel 1856. Durante la Prima Guerra Mondiale, PRANDI passò a Giuseppe, e dal 40’ all’87’ al nonno Massimo. La casa, quindi, coincideva con l’azienda agricola, ed era il luogo di lavoro per l’intera famiglia (cugini, zie, nipoti…). Le donne si presero cura non solo dei bambini e delle faccende domestiche, ma anche dell’amministrazione e, insieme ai corrispettivi mariti, del commerciale. Erano vere donne di Langa: acute, lavoratrici instancabili, madri e sempre pronte a spalleggiare il marito.
Un antico racconto delle Salige descrive le Donne Selvatiche delle Langhe come “figure ricorrenti nelle saghe dell’arco alpino, che rappresentano le radici più profonde, corporee e istintuali del femminile: l’archetipo di una natura libera e selvaggia, incontaminata dal disagio della civiltà”. Romano Levi, produttore artigianale di grappe d’autore a Neive, poeta e disegnatore di etichette, descrive le donne di Langa come “donne belle e scarmigliate, un po’ pazze, un po’ streghe, un po’ fate”.
Anni 50’ – 80’
I nonni Massimo e Marines, sono stati fondamentali: agricoltori consapevoli, conoscitori dei metodi tradizionali di vinificazione (fermentazione in cemento e invecchiamento in grandi botti di rovere), abili commercianti dalla ricca retorica e amore incondizionato per la Langa. Massimo era un lavoratore instancabile e un buongustaio; cambiava piatti e posate a ogni portata per meglio assaporare la qualità della materia prima: un vero gourmand! Massimo credeva fortemente nelle potenzialità del terroir:
per questo motivo, acquistò terreni agricoli a La Morra, comune confinante con Barolo. Il nonno fece alcuni esperimenti concreti per stabilire la varietà locale che meglio attecchiva ai terreni di Barolo e La Morra. Massimo piantò un primo filare misto (nebbiolo, moscato, dolcetto, freisa…) e il nebbiolo primeggiò!
Anni 60’
L’amore dei nonni diede alla luce un maschio, Giuseppe e tre femmine, tra cui la madre di Cristina Prandi: Iris.
Anni 90’
Come è consuetudine contadina, alla morte del nonno Massimo, il successore fu il maschio: Giuseppe. Giuseppe era un enologo, un uomo colto, un pittore e un grande insegnante. Ha vissuto nel Regno Unito, lavorando come enologo, pur mantenendo le vere passioni dell’arte e della pittura. Con la morte del nonnno Massimo però, lo zio Giuseppe fu richiamato a Barolo: come da TRADIZIONE e da DOVERE!
Negli anni 90, quando l’apprezzamento del Barolo sconfinò addirittura oltre europa, lo zio smise di imbottigliare. Giuseppe continuò a coltivare e vinificare, però il vino venne venduto sfuso: il nome PRANDI, in etichetta, smise di circolare per 25-27 anni, sino al 2019.
Il rapporto con il paese di Barolo, è viscerale per Cristina, tantoché già da piccina voleva essera una vera contadina e affiancò sin da subito lo zio. Cristina incoraggiò lo zio a imbottigliare, perchè “ un vino troppo sincero per essere venduto sfuso”. L’annata 2019 è stata la prima vinificazione insieme, e rappresenta la rinascita dell’etichetta Prandi. Giuseppe, così come Massimo, non è mai sceso a compromessi, è stato sempre pronto a difendere la tradizione Prandi e, soprattutto la vera identità del Barolo, senza perdersi nelle mode e tendenze del momento. Barolo non è solo vino. Barolo è la storia dei Langhetti: gente che non aveva nulla fuorchè un pezzetto di terra. La terra è stata la salvezza della Langa! E, i Langhetti ci hanno creduto fortemente, lavorando sodo – con la schiena china – per costruire una grande denominazione. Barolo è un paese bellissimo, un vino austero, spesso difficile e di ristrette quantità. Barolo è tribolare – faticare – ma con il sorriso. La pianta del Barolo si è sviluppata così perchè aveva radici forti!
2021
Il 25 marzo è morto lo zio di Cristina, Giuseppe Prandi. Dal 2021, per ragioni famigliari, il percorso della nipote è stato obbligatoriamente deviato: la tradizione PRANDI prosegue in La Morra. Le vendemmie 2022, 2023, 2024 sono state vinficate e custodite presso amici vignaioli, che hanno supportato la missione di continuare una storia che è molto più che famigliare
Anno di fondazione 2025 – La Morra
La cantina, in Borgata Garassini a La Morra, è sovrastante al vigneto di proprietà. La ristrutturazione – in corso d’opera – terminerà a breve. Attualmente Cristina conduce circa 4 ettari fra Barolo, La Morra. La varietà coltivata è principalmente il Nebbiolo, ma vi è anche un po’ di Dolcetto e Freisa. Dal 1856 Prandi lotta contro tutte le avversità per tutelare il patrimonio di famiglia e la tradizione del e di Barolo.
I vini:
- Dolcetto D’Alba DOC, 2024 – Dolcetto
- Langhe Nebbiolo DOC, 2022 – Nebbiolo
- Langhe Freisa DOC, 2024 – Freisa
- Barolo DOCG, 2021 – Nebbiolo


AI BANCHI D'ASSAGGIO



